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21 Minuti Awareness: la consapevolezza è il nostro unico futuro

“L’umanità deve scegliere tra la speranza di un mondo migliore agendo ora o il punto di non ritorno”.

 Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, con queste parole ha aperto i lavori della Cop25, il vertice internazionale della Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si sta svolgendo in questi giorni a Madrid con i rappresentanti di 197 paesi del mondo.

Nel suo discorso di apertura, Guterres ha commentato i nuovi dati a disposizione che mostrano come i gas serra hanno raggiunto livelli record. Se non si agisce subito “tutti i nostri sforzi per combattere i cambiamenti climatici sono destinati al fallimento”.

L’appello del segretario generale delle Nazioni Unite si unisce a quello di oltre 11mila scienziati provenienti da 153 paesi che, il 5 novembre scorso, hanno firmato una lettera aperta pubblicata sulla rivista Bioscience. Il documento, lanciato da William Ripple dell’Università dell’Oregon, Thomas Newsome dell’Università di Sydney, e William Moomaw dell’Università Tufts, rappresenta il tentativo della comunità scientifica internazionale di uscire per la prima volta allo scoperto senza mezzi termini.

“Dichiariamo in modo chiaro e senza equivoci che il pianeta Terra è di fronte ad un’emergenza climatica”, si legge nel testo firmato anche da 250 italiani. Gli scienziati, nel documento, affermano di essere pronti ad aiutare chi deve prendere decisioni politiche a compiere le azioni necessarie per assicurare un futuro alla nostra e alle prossime generazioni. Questa nuova ricerca prende in considerazione 40 anni di dati che dimostrano come le attività umane abbiano modificato in modo irreversibile il pianeta. Anche secondo l’ultimo report dell’IPCC, il panel di esperti dell’ONU che si occupa di clima, se entro 11 anni non verranno realizzati interventi concreti ed efficaci, la temperatura media globale supererà la soglia di sicurezza 1.5 gradi, con conseguenze drammatiche per la Terra così come la conosciamo.

Che cosa possiamo fare per il nostro pianeta e per il nostro futuro? È questa la domanda a cui dobbiamo rispondere oggi per poter garantire un futuro ai nostri figli e la sopravvivenza stessa della specie umana. Con 21 Minuti Awareness, in programma dal 5 all’8 dicembre, Fondazione Patrizio Paoletti risponde all’appello lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite e dagli oltre 11.000 scienziati di 153 paesi del mondo.

Le condizioni esterne nelle quali viviamo sono il riflesso di quelle del nostro mondo interiore. L’emergenza attuale rispecchia pienamente l’emergenza educativa a cui Fondazione Patrizio Paoletti si dedica da 19 anni con attività di divulgazione di saperi, per la crescita e lo sviluppo di società e persone. Come dichiara Patrizio Paoletti, presidente della Fondazione, “fare ricerca significa esplorare il mondo interiore, il nostro cervello, comprendendo che è esso l’artefice della nostra relazione con l’ambiente”.

L’emergenza in atto è la proiezione esteriore di quello che ognuno di noi sceglie di essere all’interno di se stesso: la terra è lo specchio del nostro mondo interiore. 21 Minuti si focalizza non solo sulle risposte esteriori che il momento di grande sfida mondiale ci chiede, ma sulla necessità di una nuova risposta interiore, di una nuova educazione che ponga la consapevolezza al centro.

“Abbiamo scelto il tema della consapevolezza per celebrare gli 11 anni di 21 minuti – afferma Patrizio Paoletti – “per indagare quali siano le motivazioni alla base di tutto quello che accade al di fuori di noi e comprendere come sia possibile far cambiare direzione al mondo esterno rafforzando il nostro mondo interiore. Le idee e i valori che guidano la vita dei grandi innovatori del nostro tempo ci possono fornire ispirazione, strumenti, stimoli per potenziare le nostre capacità e risorse interiori. La consapevolezza di noi stessi è ciò che davvero fa la differenza nelle nostre vite”.

Il cambiamento interiore dell’individuo è la base per la nascita di una consapevolezza nuova, necessaria per adottare strategie e comportamenti diversi e sostenibili per provare a salvare il nostro pianeta. È questa l’unica vera fonte di cambiamento che può orientare ogni individuo al miglioramento dell’insieme. I cambiamenti sociali e climatici che stiamo vivendo in questo periodo storico sono il frutto di scelte non solo politiche e governative, ma prima di tutto individuali, legate al modo in cui percepiamo noi stessi e gli altri. Assumere un altro punto di vista, prendere consapevolezza delle nostre risorse interiori, diventare in prima persona agenti del cambiamento: è questa la sfida che ci attende per salvare noi stessi e il mondo che ci circonda.

L’evento, in programma dal 5 all’8 dicembre ad Assisi, è a numero chiuso ed è sold-out. Durante il primo giorno avrà luogo una presentazione dell’attività Fondazione Patrizio Paoletti con un focus sulle idee di azione che ci vedranno impegnati nei prossimi anni per contribuire alla risoluzione delle emergenze del nostro tempo, prima tra tutte quella climatica. Parteciperanno alla serata di apertura del 5 dicembre Patrizio Paoletti, presidente della Fondazione, Simone Pettirossi, Assessore alle Politiche Scolastiche ed Educative del Comune di Assisi; Giovanni Bontempi, Sindaco di Nocera Umbra; Sara Carpinelli, referente per l’Umbria dell’UNESCO Giovani; Antonella Galiè, dirigente scolastico di Assisi International School; Gianni Bernardi, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, Marco Iazzolino, C.D.A. di Tree of Life International Foundation; Padre Giuseppe Buffon, Prof. ordinario di Storia della Chiesa presso la Pontificia Università Antonianum di Roma; Alessandro Brunori, CIO di Neferti s.r.l.

Nei giorni successivi, il 6 e il 7 dicembre, saranno speaker di 21 Minuti Awareness: Alex Bellini (esploratore, divulgatore, speaker e mental coach); Padre Giuseppe Buffon (Professore ordinario di Storia della Chiesa presso la Pontificia Università Antonianum); Gianni Bernardi (Astrofisico e ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica), Alessandro Brunori (CIO di Neferti s.r.l.). L’evento si concluderà l’8 dicembre con l’incontro-spettacolo di Patrizio Paoletti “Da Francesco a Leonardo, uomini del terzo millennio”, che celebra nella terra di Francesco il 500° anniversario della morte del grande genio toscano.

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